Non c’è niente da fare: ogni volta che leggo un libro, divoro un fumetto, guardo un film, osservo un’opera d’arte trovo sempre il mio personaggio preferito, quello che sento più affine a me, al mio carattere o, più semplicemente, per il quale nutro un’istantanea simpatia, senza che ci sia necessariamente un motivo logico.
Avevo/ho un beniamino per ogni serie di cartoni animati o di fumetto o libro vista e letti da piccola: una Sailor preferita, un Cavaliere dello Zodiaco preferito, un calciatore preferito, un personaggio Disney preferito. I miei, ahimé, sono sempre stati quasi tutti precisini e/o intransigenti; ché io lo sono per inclinazione e per natura e quindi non potevo certo sfuggire al mio triste destino di pignola.
Sailor preferita? Sailor Mercury. Cavaliere dello Zodiaco preferito? Pegasus. Calciatore preferito? Oliver Hutton. Protagonista preferita? Anna dai capelli rossi. Gemella preferita? Maggie. Fumetto preferito in assoluto? Corto Maltese. Stravedo per il Professor Layton, Miles Edgeworth prevale su Phoenix Wright, Mark Darcy su Daniel Cleaver. Tra L e Light io scelgo L e non c’è storia: Blair batte Serena 20 a zero.
Altre volte invece a farla da padrona non era l’indole o il carattere ma, appunto, l’immediata simpatia: l’arma preferita era la Bomba di Urano di Sailor Uranus e a volte Sailor Pluto scavalcava la timida Ami nelle mie favorite; a volte Benjamin Price a volte a Mark Lenders piacevano più di Oliver Hutton; nel mondo Disney Paperino mi ha rubato il cuore e tra i Biker Mice da Marte Turbo era il mio idolo; nell’arte la ragazza con l’orecchino di perla mi ha sempre incantato e nei Ghostbusters la palma d’oro andava a Peter, con un occhio di riguardo per Egon, ché la mia indole perfettina non si può proprio ignorare del tutto.
Altre volte invece non riesco a stabilire quale dei personaggi principali sia il mio preferito. E’ successo poche volte, ma è successo. Un esempio?
Ancora adesso non riesco a decidere quale tra le facce di Lupin III, Jigen e Goemon sceglierei se dovessi comprarmi una delle loro magliette (queste per intenderci); che desidero da tempo immemorabile. Andrà a finire che o comprerò una maglietta collettiva (ma l’idea mi stuzzica poco perché mi piacciono più quelle “singole”) o mi comprerò quella con la faccia di Fujiko, che pure ammiro, in un certo qual senso.
Dei cinque di “Amici Miei” non riesco mai a decidere qual è quello che sento più vicino a me. Ho guardato la loro trilogia almeno venti volte ma le mie preferenze si alternano e cambiano di fotogramma in fotogramma: se al minuto dieci la corona la do al Perozzi al minuto sessanta la do al Mascetti e così via, con il risultato che diventano persona unica e incorono cinque teste su di un corpo solo.
Altre volte la serie mi è piaciuta così tanto che ho desiderato essere come quel tale personaggio. Confesso, con un po’ d’imbarazzo, che da piccola ero invaghita di Johnny e crescendo avrei voluto diventare Sabrina, la bellissima Sabrina coi capelli lunghi e la villetta nella quale viveva sola, indipendente e un po’ lunatica, che fumava sigarette e pestava i ragazzi, mentre non sopportavo Tinetta, piagnucolona e smorfiosa.
Cielo, in effetti da bambina i maschietti li pestavo, quando dicevano che ero una femminuccia e che non ero capace di difendermi.
Che mi sia lasciata trasportare un po’ troppo?